The Last of Us Part 1, ha senso acquistarlo?

Uscito inizialmente per PlayStation 3 The Last of Us si è dimostrato essere, senza grandi giri di parole, un capolavoro. L’ambientazione, la storia (meno il gameplay, va detto) e l’atmosfera che si respirava sono uno dei punti fermi dell’intera industria videoludica. Rimasterizzato su PlayStation 4 il titolo ha saputo dimostrarsi all’altezza del nuovo hardware e, come nel mio caso, attirare nuovi appassionati in grado di apprezzare e vivere l’esperienza su console più performanti ricevendo – alla pari del gioco originale – un consenso unanime di pubblico e critica arrivando alla media di 95 su Metacritic.
Gli anni passano e la tecnologia si evolve, e siamo arrivati a PlayStation 5 e nella giornata di ieri è scaduto l’embargo per l’uscita della seconda Remastered nella storia del videogioco targato Naughty Dog. Quest’edizione, come del resto prevedibile, è stata oggetto di numerose critiche come mai era accaduto nel caso di un rifacimento videoludico e, per molti aspetti – lo dico subito – mi trovo perfettamente d’accordo con chi non ha adottato una linea morbida di valutazione. Ma si tratta di opinioni personali e, qui, lo scopo è quello di rispondere ad un quesito ben più importante; ha senso acquistare – a prezzo pieno di 80 euro – il gioco nel 2022?

Iniziamo col fare una contestualizzazione, mai come in questo caso necessaria, The Last of Us Part 2 si è dimostrato un successo sia di critica che di vendite tanto da portare interesse nella realizzazione di una prossima serie live action sul fortunato franchise. Insomma in un quadro simile era impensabile per Naughty Dog, non sfruttare la situazione e tentare di portare il primo capitolo ai livelli tecnico/grafici del secondo per next-gen. Un’operazione commerciale che ha sicuramente la sua validità.
Tuttavia, per quanto siano stati apportati miglioramenti significativi, per chi ha già avuto modo di giocare all’opera originale (e magari rivivere l’avventura nell’edizione remastered) trovo sinceramente poco sensato fare un nuovo acquisto al day one. Sebbene si parli di remake (qui trovate l’approfondimento di un fenomeno ormai sempre più comune) la storia è sempre quella e tutti i momenti che ci siamo portati dietro negli anni non hanno subito modifiche di sorta e probabilmente non avrebbe potuto essere altrimenti.
Non mi sento di consigliare in tutta onestà una terza spesa, per i più nostalgici che non possono esimersi dal nuovo acquisto, suggerirei di aspettare un inevitabile calo di prezzo ed attendere qualche offerta per comprarlo intorno ai 40 euro (spesa che per quanto mi riguarda sarebbe dovuta essere stata applicata da Naughty Dog al lancio) o meno. Stesso discorso vale a mio avviso per chi voglia provare il prodotto nella sua versione PC, se conoscete già l’infrastruttura narrativa non credo valga accaparrarsi una copia del gioco all’uscita.

Discorso diametralmente opposto per tutti coloro che non si sono mai approcciati all’universo di The Last of Us, in questo caso il nuovo remake potrebbe essere la migliore occasione per avvicinare un titolo che va giocato almeno una volta da chiunque apprezzi la caratterizzazione dei protagonisti od il poter godere di una splendida avventura in grado di far riflettere oltre che intrattenere l’utente dall’inizio alla fine.
Se siete possessori di una PlayStation 5 e volete regalarvi un videogioco che vi porterete dentro per anni sicuramente questa nuova edizione è da considerare. Joel, lo dico senza la minima paura di essere smentito, è uno di quei personaggi nei quali è facilissimo provare empatia e la cui caratterizzazione riesce a convincere sotto tutti i profili anche quando alcune scelte compiute non corrisponderebbero a quelle del giocatore.
Per quanto, lo avrete capito, non abbia minimamente sposato la scelta di riproporre per la terza volta un gioco ancora perfettamente fruibile sulla scorsa generazione di console, non posso evitare di invitare a non considerare The Last of Us come un gioco a base di zombie perché, credetemi, sarebbe un banalizzare qualcosa di veramente bello e che merita sicuramente di essere ricordato come una pietra angolare dell’industria tutta da giocatori sempre nuovi e pronti ad un bellissimo viaggio.

naifinside

Uno come tanti, appassionato come pochi.

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